Abolizione del Collegio arbitrale di disciplina Stampa

Come è noto, con il decreto legislativo 150/09 (c.d. riforma Brunetta) sono state introdotte numerose innovazioni per riformare il pubblico impiego del comparto Ministeri

, che stanno avendo ripercussioni negative dappertutto in quanto danneggiano la professionalità e la moralità dei pubblici impiegati ministeriali.

 

Ma una cosa ancora più grave è passata inosservata e sembra strano: l’abolizione dei Collegi arbitrali di disciplina, di cui il sottoscritto è componente da oltre 10 anni.

L’utilità di questi Collegi era una tutela “gratuita” del dipendente colpito, spesso ingiustamente, da sanzioni disciplinari e la lunga esperienza vissuta mi porta ad affermare ciò in quanto spesso con i miei colleghi ci siamo trovati di fronte a vere e proprie ingiustizie.

L’esito del ricorso era anche veloce e l’incolpato veniva ascoltato con l’assistenza di un rappresentante sindacale.

Ora, grazie alla riforma Brunetta, il dipendente che vuole fare ricorso avverso una sanzione disciplinare deve rivolgersi al giudice del lavoro, ovviamente difeso da un avvocato e pagando un onorario che tutti immaginiamo.

Ma la cosa più strana è che i sindacati, sin dalla legge delega del febbraio 2009 e ora con il decreto delegato che ha definitivamente preclusa al lavoratore questa tutela veloce e gratuita, hanno ignorato l’abolizione dei Collegi senza spendere una parola per contrastarne l’abolizione.